lunedì 21 dicembre 2009

Caffè di Natale...

Le pause tra un post e l'altro sono sempre enormi. Si lavora molto ed il cervello è un po' a riposo. Non mi va di prendere posizioni anche se, quotidianamente mi ritrovo ad esprimere e difendere i miei pareri. Ma perché i pareri vanno "difesi"? Perché non basta esprimerli?
Chi deve farsi certe domande esiste. Chi in maniera estremista dice che bisogna combattere gli estremismi esiste. C'è chi elimina e fronteggia in maniera rabbiosa chi non la pensa come lui. C'è chi scaglia oggetti, c'è chi vorrebbe cambiare le leggi di fronte ad un pubblico plaudente.
Mi dispiace per tutti costoro ma con il mio carattere iracondo non sto ne da una parte ne dall'altra. Non ho interessi da difendere. Mi posso permettere il grandissimo lusso di esprimere ciò che penso senza riflettere a quale mio interesse personale vado a compromettere.
Ho una vita molto, forse troppo, elementare. Se mi sei simpatico e ti stimo ti offro un caffè. Se ti sono simpatico e mi stimi lo puoi accettare.
Mi riservo di cambiare idea e, durante il caffè, mi potrei permettere il lusso di dissentire dalla tua idea, sorriderti e dirtelo. Senza neppure la paura di perdere l'amicizia. Rimanendo a mia volta un sincero amico. Se non ti piaccio però, volta pure lo sguardo e cambia panorama.
E cosa dire allora di coloro che terminato il loro frasario di quarantasei succose parole e non trovandone altre da copiare cassano, ripudiano, tolgo l'amicizia? Ne conoscono più di uno, essi blaterano e irrompono sempre pronti a scagliarsi ed a cambiare idea non appena conosciuta una persona più carismatica. Ma da quando esiste un comportamento simile? Da quando si conclude un rapporto per un motivo simile? Da quando esiste un tale discrimine nei confronti della parola amico?
I miei confronti più forti mi hanno portato ad apprendere le lezioni più importanti. Sul lavoro, in casa, nelle amicizie. Fortunatamente mi sono servite, anche se non credo di poterne insegnare: non ne ho titolo e non me ne sento all'altezza. Comunque, mi permetto fortemente di dissentire da coloro che assumono posizioni estreme, cercano e minacciano lo scontro quasi come sentissero di avere toccato elevatissimi livelli. (a.al.)

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