giovedì 30 aprile 2009

Quanti altri si sono rotti...

Lo devo ammettere. Facebook mi ha proprio rotto. Annoiato. Stufato. Stuccato. Inaridito. Depauperato. Logorato. Avvilito. Limitato.
Unica utilità è derivata dal poter riabbracciare amici che non vedevo da decenni. Questo, devo renderne atto, lo ha reso possibile. Per il resto si arriva ad avere oltre 200 "amici" e, nel reale, ci potrebbero essere seri problemi ad organizzarsi un sabato sera. Questo, me ne sia dato atto, è vero.
Forse la mia è solo invidia, forse perché sono uno dei pochi che, tramite Facebook, non acquista droga, non ne "smazza", non acquista sesso, non ne cerca di gratuito, non propone scambi, non cerca foto di bambini, non si fidanza, non "tagga", non pubblica foto, non si prostituisce.
In breve, non me ne faccio nulla. Sono un insulso personaggio che usa un miracolo di social network solo per scambiare quel paio di semplici pensieri. Quelli che potrebbe esternare per telefono. Ma che dico, con un SMS. Al massimo una e-mail.
Il mio amico Ubaldo, l'ho ritrovato, il gruppo di Radio Mortara si è ricomposto... cosa altro ora?
Preferisco di gran lunga il mio caro vecchio blog. Semplice, senza giochini, quiz, test, pettegolezzi, animaletti e "tarnelli", come direbbe Beatrice.
Eccomi. Semplice come sempre, con i miei pensieri le mie canzoni ed i loro testi, quasi noioso. Il socialnetwork più complesso che avessi frequantato era stato il Bar Santi o, tuttalpiù, il mio istituto: la ragioneria. E non salutavo tutti. Non sia mai.
Il luogo dove più spesso incontro persone e l'Ikea. L'avreste detto? Ebbene sì, nelle due ultime visite ho incontrato due amiche che non vedevo da anni ed anni. Un saluto ad Ilaria e Roberta. (a.al.)

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