domenica 10 giugno 2007

Istituzionalizzati...


Mi è capitato per caso di cogliere una conversazione tra due adolescenti. Ero all'ipermercato. Uno chiedeva: «Cosa fai stasera?» L'altro rispondeva: «Stasera andiamo al Grillo... di fisso.»
Quanto tempo! Anche noi dicevamo «di fisso» quasi a sottolineare la decisione. Sinonimo di «cascasse il mondo» un inno istituzionale. Un programma deciso, accettato, avvallato e, per questo, invariabile. Era così. E' così... Le istituzioni. Un locale, un pub, un abbigliamento... cambiano gli anni ma siamo così.
Chi non ha avuto un'istituzione? Noi avevamo la settimana scandita da istituzioni. Le compagnie erano un'istituzione. Prima quella della "farmacia", poi "la piazza". In una città più piccola di un rione riuscivamo ad avere anche due o tre "cumpa". Diciamo due gruppi ed una masnada. Due gruppi si facevano comprare le autoradio dai genitori ed i membri del terzo le rubava loro. Tutto in 500 metri con tanto di nome e cognome. Quasi tutto era fisso: giorni, orari. Appuntamenti scanditi e improrogabili. Dopo gli impegni scolastici, appuntamento in piazza diciamo per le 17:30/18:00. I "cazzoni" veri erano lì dalle 4, ma non esageriamo. Si stava lì, come dice mio padre, a vedere chi aveva la testa più grossa. Certe volte, vi assicuro si provava una noia mortale. Verso le 19:30 cena, trucco, parrucco e via per le serate.
Partiamo dal semplice:
Lunedì: A casa, reduci dal week-end.
Martedì: "tranqui"... direi "Jamba". Probabilmente il locale più brutto del mondo ma che ancora frequento volentieri: anche se si è "civilizzato" moltissimo. Si faceva serata lì: a dire niente; ma si stava bene.
Mercoledì: I mercoledì del giurassico si andava all'"Alibi". Poi semplicemente "Jamba".
Giovedì: Istituzionale. "Parranda"... «di fisso»! Quasi la serata più importante della settimana. Musica dal vivo. Ci si stipava in un capannone agricolo dipinto con colori vivaci arredato con tavoli, sedie e bidoni verniciati. Si beveva birra, tequila e si sgranocchiavano arachidi. Una trottola di colori. La miscellanea di gente più variegata. Si passava da Schopenhauer a Topolino in un battibaleno. Dalla ragion pura alla Banda Bassotti in un paio di sorsi. Rinaldo ed io avevamo colto questa commistione di essenze. «Conosci Schopenhauer?» non era una domanda era il ponte levatoio tra chi si muove seguendo l'istinto di natura e chi compie una azione in consapevolezza. Il trait d'union tra "bru-bru" e resto del mondo.
Venerdì: Prima delle serate multiple. O "Jamba"/"Messico" (un'altra istituzione. Si sarebbe potuto chiamare Pippo senza differenze perché di messicano non c'era neppure il parcheggiatore) oppure i più à la page deviavano verso le discoteche.
Sabato: Random. "Jamba", di fisso. Poi, a giro, per i locali. Se la serata "buttava bene" si poteva anche azzardare un "Pepe"... e li erano dolori. "Pepe Club" è un locale di Garlasco (la Las Vegas lomellina) e passa da buon ristorante al più laido locale con musica rock della storia. Negli anni ottanta, quando le "bande" erano moda, non c'era fine settimana senza una "sana" scazzottata. Prima consumazione obbligatoria. Seconda consumazione obbligatoria. Quinta... obbligatoria. Arrivare al bar era un impresa per la ressa ma una non dimostrata legge fisica faceva in modo che, non appena finiva il drink, un ennesimo, con la stessa identica consumazione, ti veniva irresponsabilmente porto. Vuoi dire di no? E via un altro "deca".
Certe sere, dopo "Pepe", siamo tornati ed abbiamo riaperto il "Jamba". Che abitués.
Domenica: Ma dove vuoi andare? Dove? Qualcuno ha provato ad importare il rito di "domenica pizza" ma ha attecchito poco. Al massimo un giro... dove? Bravi, indovinato! Al "Jamba" e , finalmente, spiego che sta per il diminutivo di "Jambalaya". Io poi, ero "Mister 1.500" cioè il totale delle mie consumazioni di quasi tutte le sere: una mezza naturale fredda.
Il celeberrimo piatto della cucina cajun, e una mezza naturale fredda. Di fatto, riso con pollo e salsicce... con un bicchiere d'acqua.
Da qui, un istituzione, pollo e salsicce (leggasi "Jamba") quasi tutta la settimana. Adesso che siamo un po' più anziani. "Jamba"?... Qualche volta, ma responsabilmente.
a.al.

7 commenti:

Unknown ha detto...

IL LUNEDI'...ALLA DISCOTECA...

IL MARTEDI'...ALLA DISCOTECA....

.......................

ciao a.al....nostalgia dei tempi passati?

MoF

Anonimo ha detto...

minkiaaaaaaaa il Jambaaaaaaaa io te il Tony il tananau la Titona e il mio personalissimo cassonetto del vetro, ho il vago ricordo di grigliata apocalittica per una festa di Ma...orco! e la Parranda, ah, ci si torna, volenti o nolenti, accendi la macchina del tempo "che io esco la canotta adatta" ...ah quando decidi di mettermi sul tavolo a ballare, non mi lanciare, non ho più la prontezza di riflessi di 10 anni fa...

Anonimo ha detto...

acqua naturale?? leggendo il post, e vedendo la grande attività settimanale, stavo per chiederti: ma quanto spendi?? invece poi hai concluso con "Mr 1.500" e allora ho capito tutto! mi hai fatto notare che anche se non bevi e non spendi un patrimonio, ci si può divertire lo stesso...l'importante è la "cumpa"

Anonimo ha detto...

azazel---beh noi ne siamo un esempio lampante...e come si evince da certe foto, sono nata ubriaca ehehe :)

Unknown ha detto...

...adesso che ci penso...io odio le "cumpa"...Ggrazie al caprone demoniaco mi sono reso conto di questo dettaglio...si parla di cumpe...

MoF

Spassatempo ha detto...

Eh, sì, ciau Pep!
Ma di che età stiamo parlando???
Perché io potevo uscire solo al sabato sera. Raduno al parcheggio della palestra del Cus alle 21 / 21.30, saluti, pezzegolezzi e cazzeggiamenti vari in attesa dei ritardatari, poi, tempo di partorire una meta (pari alla gestazione di un'elefantessa) per me scattava il coprifuoco. Sono trascorsi dei mesi prima che potessi aggregarmi alla "cumpa", anziché guardare la carovana di macchine che partiva per la discoteca dopo avermi scaricata davanti al portene di casa... Che sfigata! :-/

... ha detto...

Le persone "a modo" si riconoscono sempre... non come certi elementi...
Quante ore di sonno sprecate...