Si viene e si va...

Si viene e si va. Si parte e si torna. Si parla e si ascolta. Si scrive e si legge. Qualche volta parto qualche volta torno. Penso sia terapeutico. A scadenze semestrali faccio anche il bagno. Il quotidiano, in realtà, cambia molto più lentamente. Non nascondo che l'ultimo periodo l'ho vissuto praticamente "in apnea" dimenticandomi, di fatto, ogni cosa. Ho dimenticato gli amici. Ho dimenticato la mia passione per la cucina, ho dimenticato la mia finestra sul mondo: questa. Ho dimenticato anche di guardarmi un po', di frenare, di salutarmi. Quando inizi la giornata con una bestemmia significa che il campanello sta trillando, che un segnale è giunto e, per lo più, non va ignorato. Per esperienza posso dire che non va ignorato. Occorre pestare sul freno. Occorre rimettere se stessi al centro della propria esistenza. Non è egoismo. Bisogna farlo: nelle piccole cose, nei piccoli gesti. Bisogna alleggerire un po' la tensione, anche a costo di apparire menefreghista. A costo di sembrare superficiale, arrogante e stronzo. Ho dedicato gli scampoli di tempo a leggere qua e là, a ricrearmi un'opinione sul quotidiano che, lo ammetto, mi piace sempre meno. Ho dovuto trovare il tempo anche per tagliami le unghie. Diversamente sarei andato direttamente a letto. Svenuto e non dormiente.
Adesso me ne sbatto un po'... Sono diventato più egoista, nervoso, scostante. Prima non lo ero. Non voglio esserlo. Punto. Voglio nuovi argomenti. Punto.
Di argomenti ce ne sono. Si ricomincia per piccoli passi. Quando si cade nell'apatia, ci si rialza a piccoli passi. Bevendo un bicchiere di vino con una coppia di amici, sforzandosi di preparare una cena per alcuni altri. Ringraziando per ogni aiuto che si è ricevuto.

a.al.