mercoledì 13 dicembre 2006

Viagiar descanta...

Ovvero... viaggiare sveglia. La fonte è anonima ma nulla fu mai più vero. Viaggiare sveglia. Sveglia la mente, sveglia la fantasia, sveglia l'arguzia. Se si inizia a viaggiare difficilissimo risulta smettere. Vedere, visitare, imparare, osservare, aggiunge veramente qualche cosa di bello. Peccato doverne fare a meno o, più semplicemente, peccato ritornare. Nasce il gusto, nasce il desiderio di migrare che, penso, nasconda quello di ricominciare.
Credo che, infondo, equivalga al gesto dello scrittore di fronte al "vicolo cieco". L'atto di strappare il foglio, appallottolarlo e gettarlo alle spalle. Azzerare, ricominciare partendo da zero con, suppongo, la speranza di fare meglio, di non compiere quelli che si sono considerati errori. Premere il tasto "reset"
...ma chi parte mona torna mona. Ovvero... chi parte scemo, tale ritorna. Ma è da mona partire oppure rimanere? Ribellarsi ai fili del burattinaio o accettare i vincoli della nostra normalità? Accettare ciò che la consuetudine crea per noi oppure reagire con un violento colpo di reni, spostarsi e ricreare tutto da un'altra parte? Shanghai o il Vallone? Non semplice rispondere.
Abitavo in un piccolo centro della "bassa" e mi sono trasferito a una quarantina di chilometri e già non è stato semplicissimo. Gli amici, all'inizio, sono rimasti pressochè gli stessi ma quante cose si sono modificate quante ne ho scoperte difficili e quante ne ho ripetute sino a che sono divenute facili. Si impara, si cresce, ci si "descanta".
Viagiar descanta ma chi parte mona ritorna mona. Chi parte senza la consapevolezza di ciò che sta facendo avrà aneddoti di pochi ricordi. Chi invece ritorna conscio di ciò che ha vissuto ha in sè una grande storia da raccontare: fatta di colori, emozioni, persone e profumi. Ha conosciuto una verità in più vivendo in prima persona la differenza tra viaggio e vacanza, tra ricordo e album di foto. Tra aneddoto e diario di viaggio. Tra chi a viaggiato e tra chi mona è rimasto.
a.al.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

sono una viaggiatrice dei poveri, non ho viaggiato quel gran che ma tutto quello che ho visto lo porto con me, perchè ...perchè se ci ripenso lo rivivo e mi sento libera.
sono rimasta un po' "mona" ma non importa perchè il vero viaggio dipende dagli occhi con cui il viaggiatore lo guarda...
e sinceramente sembro un bambino in un negozio di caramelle!

Angelo Azzurro ha detto...

Accettare ciò che la consuetudine crea per noi oppure reagire con un violento colpo di reni, spostarsi e ricreare tutto da un'altra parte?...
Ammiro chi ha il coraggio di farlo

Unknown ha detto...

eh...ma...sei forte!

io esco di rado...ma se esco il mio massimo impegno è partire mona e tornare più mona di prima...

aaaahh...pillole di saggezza...

:-P