
Il mio periodo più prolifico fu circa un decennio a partire dalla mia maggiore età. Scrivevo molto molto di più lasciando intero spazio alla creatività. Paesi e paesaggi lontani dalla realtà e dai quali forse neppure io uscivo mai. Avevo la fortuna di annoverare tra le mie amicizie più care un giornalista ed attuale scrittore che ha sempre seguito, aiutato e stimolato i miei pensieri. Ed è proprio parlando con lui che scoprii di aver notato due differenti modi di approcciare al quotidiano ed alla relazione con gli altri. Il primo, calcolatore, che desidera muovere o, di riflesso, far muovere le persone a suo piacimento o vantaggio. Lo definii "scacchista". Il secondo che invece si relaziona in maniera più semplice, quasi al limite dell'ingenuità. Cosa è meglio? Fare il proprio gioco sulla scacchiera del proprio ambiente o perdersi un po' distratti come un turista a Venezia? Porre delle azioni determinate cercando di prevedere a priori l'effetto e la contromossa invece di rivolgersi a tutti con il prorio viso? La seconda ipotesi la definii "a cuore aperto". Devo dire che di scacchisti ne ho incontrati molti e che, perdonerete la presunzione, molte volte fui io a pronunciare la fatidica frase "scacco matto". E' comunque mia tendenza, per incostanza, per semplicità e anche per pigrizia pormi " a cuore aperto". Forse anche per un filo di masochismo ma anche perchè, penso, si goda tutto con maggiore realismo. La discussione, l'amicizia, i rapporti professionali. Certo giungono anche le batoste, quelle che io definisco infamie. Dagli amici, dai conoscenti, dai colleghi. Non tocco neppure l'ambito affettivo per motivi di ovvietà. I miei migliori amici sono "scacchisti" provetti e, a volte, è bello e istruttivo sentirli parlare e vederli muovere. Se dovessi però immaginarmi nelle stesse situazioni, immagino sempre reazione e azioni completamente opposte. Forse è bello così e forse li ho scelti, ci siamo scelti proprio a dovere. Sta di fatto che non mi sentirei a mio agio, non sarebbe il mio mondo. Forse è proprio per questo che spesso soffro il malumore di questa realtà! Indubbiamente, molte volte occorre travestirsi da provetto giocatore per non rimanerne legati. Ma sono momenti che molto pesano e molto tolgono in serenità. Non è possibile scegliere a quale categoria appartenere, è di certo molto bello vedere all'opera gli Anatoli Yevgenyevich Karpov.
a.al.
6 commenti:
sccchista chiama Ale...questo è un post che ammiro moltissimo...condivido in pieno tutto ciò che hai detto! Soprattutto quando parli di te...annoverandomi, con mia somma presunzione tra uno dei tuoi amici scacchisti, ti rivolgo la affettuosa critica di sempre: non essere così "buono"...qualche volta gioca anche tu...non aspettare sempre che "gli altri" abbiano già mosso pedoni e cavalli...altrimenti devi rincorrere e struggerti, per recuperare te stesso...e la favolosa metafora dei vasetti di merda non sempre funziona...
oh ma no, Ale non è troppo buono...in se cela uno scacchista provetto anzi
Ale è il re degli scacchisti, il premio nobel del dribbling
il figlio segreto degli agenti del kgb ...ale se decide che una sera deve andare in un certo modo stai pur sicuro che finisce in quel certo modo, unico neo
gli aiutanti scacchisti: che fanno in queste occasioni da sherpa, da caddie e soprattutto da paracolpi...e da parcacadute...e da parafulmine...e da...paraculi!
benvenuti nel nostro fantastico mondo!
..AIUTANTI SCACCHISTI? che fanno da paratutto?...eheh...occhio Bea che c'è gente che potrebbe fraintendere...comincia a tamponarti...
..comuunque ammiro la tua pia illusione, Queen...quell'Ale mi sa che lo abbiamo perso per strada tre anni fa...
l'aiutante scacchista è una figura strana è tra l'apprendista stregone ed il factotum....
però dipende a chi lo fai ...
tamponati comunque...
quell'Ale là lo abbiamo perso nell'esatto momento in cui è venuto in contatto con "chi sappiamo noi" , hai perfettamente ragione...
..vieni a trovarmi, queen...ho allargato il discorso nel mio salotto...tra l'altro a poco anche L. & L. entreranno a fare parte della grande famiglia...
Sono io, invece, a lasciare i miei complimenti in questo spazio, carissimo "Stregone Meccanico"!!
Anche se... -Alessandro- è molto più bello e storicamente più avvincente (vedi il macedone)!
Quindi, Alessandro, grazie di essere passato da me. Grazie dei complimenti e del saluto, ricambio volentieri!!
A presto dunque!
Silvia
Posta un commento