Nasce in questi giorni un curioso scambio dialettico tra un mio caro amico, che conosceremo con il nome di fantasia Francesco, ed il sottoscritto. Oggetto del contendere è, di base, il sostanziale atteggiamento per affrontare i propri giorni. Personalmente sono perturbabile, sensibile a ciò che vivo e influenzabile dagli ambienti: lavoro, amicizie. Sono così, con i lati positivi e le inequivocabili negatività. Periodi di buon e cattivo umore e così via. Una persona normale? Questa è, penso, la definizione. Francesco pretende, a detta sua, di vivere inossidabile ogni piega della realtà. Lui donnaiolo, io "animale da coppia". Lui possibilista, io perentorio. Due amici con diverse provenienze ma con una sincera stima reciproca. Io odio le infamità, lui le cavalca. Quando si ha come opinione, la mia, che la realtà è fatta di azioni ci si va a scontrare con il possibilismo di prendere il meglio di quel che viene senza distrarsi troppo. Ale e "Fra". Il suo libro cult dice essere "Il ritratto di Dorian Grey" di Oscar Wilde certamente un capolavoro della letteratura inglese datato, se non mi inganno, fine '800.
Un famoso pittore mostra un quadro ad un amico (forse Henry) raffigurante un giovane nobile Dorian Grey, appunto. Lord Henry rapito dalla bellezza, con mille insistenze, chiede e ottiene di conoscerlo. Il giovane lega innocentemente con il navigato amico. Lord Henry consiglia il giovane a non sprecare doni come bellezza e gioventù anzi di sfruttarle per intraprendere una vita piena di esperienze. Sua la frase «L'unico modo per sbarazzarsi di una tentazione è cedere ad essa.» Questa situazione avvince Dorian Gray al punto di fargli esprimere uno scherzoso desiderio, cioè che i segni inevitabili della vita (si badi non solo la vecchiaia) possano rivolgersi non a sè stesso bensì solo al suo ritratto. Ma ciò che nasce come gioco si trasforma in realtà. Così, mentre il giovane Dorian perde la sua innocenza, mentre le esperienze si accumulano il suo ritratto acquista una ruga prima, un'espessione maligna dopo. Giunto a consapevolzza egli nasconde il proprio ritratto in soffitta, nessuno deve sapere quanto può sporcarsi un'anima. Dopo le peggio vicende e toccata la corruzione massima, il viso di Dorian appare sempre giovane e pulito mantenedo la stima e la simpatia di tutti. Alla fine, dilagnato e terrorizzato dalla realtà del proprio ritratto Dorian Grey decide di distruggerlo riservando la stessa sorte, inevitabilmente, anche per sé stesso.
Ora, che si sia oppure no incontrato un esteta in senso puro, un qual si voglia "Henry", ognuno di noi sceglierà la strada a lui preferita. Niente è più visibile di ciò che è nascosto... come sussurra Confucio. Più ci si arrovella per nascondere qualche cosa più si dovrebbe pensare con quanta violenza squarcerà il velo del segreto. Io decisi di vivere il quadro dipinto con le mie azione e la mia determinazione. Porto, e penso porterò, i segni delle mie decisioni godendomi i sorrisi e i successi da una parte ed aspettando che finiscano le lacrime dall'altra. Proseguire senza curarsi di ciò che ci accade sarà anche da romanzo anti-vittoriano o, a piacere, dannunziano ma, semplicemente, non fa per me. Personalmente pensavo superata e decimata la generazione di "Cristana F., Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" ed anacronisti gli Heroes just for one day.
a.al.
4 commenti:
ale e "fra"...ricordano la ben più nota coppia di comici Ale e Franz...effettivamente io e il mio carissimo e forse unico amico vero, reale, tangibile Ale ne abbiamo passate di bellissime insieme (vero, Ale?), come star seduti a scannarsi su una panchina, con vista lavandaia (prossimità borgo basso) fino alle 4 di mattina, con argomento principe una mia particolare frequentazione femminile oserei dire ciclica da circa 10 anni a questa parte...storie che ritornano a galla...comunque, caro amico mio, ti sei dimenticato dell'altro mio libro cult..."il principe" di Machiavelli...Dorian, sommato al Principe, dà forma ad un mix che potrebbe ai più sembrare inquietante, ma che una sua logica, pur avvolta tra le nebbie della mia lucida follia, ha...una precisazione necessaria a tutto questo discorso è la seguente: IO (maiuscolo, per evidenziare il mio EGO smisurato quasi quanto quello di Ale), non nascondo...mostro...però mostrando, ignoro...e cavalco le "infamie" che mostro e porto alla luce, facendole mie e portandomele addosso come un bagaglio pesante ed ingombrante ma molto utile a formarmi! Non raccontiamocela "su" troppo...è inutile nascondersi dietro i buoni sentimenti ed il romanticismo: o sei preda o sei cacciatore...e se non vuoi essere cacciatore - o meglio, se non vuoi che si sappia in giro...o se sei pentito di esserlo stato...o se le stranezze della vita ti portano a rinunciare al tuo naturale ruolo - l'unica alternativa che hai è nasconderti...fino a quando?
"se vuoi catturare un topo, non interessarti del colore del gatto...(Mao Tzè Tung)"
Solo una precisazione riguardo al risoluto gatto...
«Non conta il colore del gatto, conta che acchiappi il topo.» è forse l'aforisma che cercavi e Confucio l'antenato cinese chiamato in causa.
Sondiamo Macchiavelli allora
..il solito pignolo...vedi...cultore della forma...sei più dorian di me...
mah di tutto ciò resto perplessa mi devo essere persa alcune puntate...inizio da qui per arrivare al mio post che gentilmente il personaggio di cui sono biografa uffciale mi ha dedicato.
state sereni sono tornata più cattiva che mai....
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