
Personalmente, mi affascinano le storie, il vissuto. Cosa potesse accadere in una calle oppure in un particolare campo. Indubbiamente le zone avvolte da maggiore fascino sono il ghetto e l'arsenale. Con tanti aneddoti legati sottilmente sino a formare la grande e gloriosa storia di questa città splendida.
Un altro modo per godersi scorci diversi dagli itinerari preconfezionati è affidarsi ad una guida inconsueta. Intendo una di quelle stampate.
Ne esistono di valide e di circostanziali: dipende dai
gusti. Ma Venezia non è formata solo dalle mete più importanti anche se, indubbiamente, anche questi sono imperdibili.

La migliore di queste nasce sul mito di uno dei più famosi cittadini serenissimi: Corto Maltese e dal suo creatore Hugo Pratt. Nato il 15 giugno 1927 e morto il 20 agosto 1995.

Sono orgoglioso di poterla citare perchè non è solo una guida. Essa è un libro che può essere letto e riletto anche una volta ritornati a casa anche senza poterne più seguire i mille consigli in loco ma aiutati solo dalla propria fantasia.
Sette sono gli itinerari descritti ed arricchiti da disegni.
Consigli donati al fine di allenare la mente ma anche tanti pratici che guidano attraverso i capolavori da scoprire. Cortili, piere (pietre) ricche di storia. Tante fiabe e tante le leggende da conoscere, da esplorare bighellonando per calli ma anche per osterie e ristoranti.
Come sono ora e come erano, descritte in modo tanto semplice da riuscire a rievocare i tempi passati. Tante le indicazioni, seguendole tutte non si arriverebbe sobri neppure a metà della passeggiata, per bere, per mangiare.

Semplicemente? Si riuscirà a gustare l'intera città, vederne i colori veri, cito a caso il mercato di Sestriere San Polo, viverne i ritmi, respirarne l'atmosfera. Una buona occasione per vivere la Venezia dei veneziani, quella appartata, quella magica. La Venezia di Corto Maltese.
Addirittura, un pomeriggio, girovagando in una Venezia deserta ovviamente guida alla mano, abbiamo avuto esigenza di chiedere un'informazione poichè la calle che cercavamo assomigliava più all'ingresso di un cortile privato. L'unica persona a portata di voce era una signora affacciata ad una bellissima finestra fiorita oltre un rio. Ricevuto l'aiuto, prima di salutarci, la signora ci ha detto tutta contenta: «Avete la guida giusta, buona passeggiata...»
Anche per lei è la guida giusta. Forse perche mena turisti, un po' anticonformisti, proprio di fronte alla sua finestra così bella e curata.
E cosi al Rio terà delle Carampane, al Ponte de le tette, alla casa di Corto Maltese (solo a venezia un personaggio dei fumetti ha una vera casa in mattoni) e via via per sogni, profumi e mescite fino alla corte sconta cioè nascosta. Da perdersi.

Proprio durante il nostro girovagare che abbiamo scoperto locali in cui non torneremo mai anche se non abbiamo consumato ed il locale che ci ha rubato il cuore. Vicino al ghetto. Ricco di magia, quasi un piccolo mondo a parte. I gestori hanno modi "alla buona" ma cordiali e accantivanti. L'ultimo pensiero lo voglio giusto sussurrare. Non mi stupirei se entrando, la prossima volta, vedessi in un angolo Corto e Hugo bersi uno spritz gustando un cicchetto di baccalà mantecato. Ma di questo ne parleremo la prossima volta.
a.al.
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